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Posts written by Lacrima

view post Posted: 7/12/2013, 17:28 Tripadvisor dei miei calzari. - TOTALLY FREE
CITAZIONE (Plaything! @ 26/11/2013, 17:00) 
Un post così figo e solo MEZZA risposta??
Siamo diventati proprio vecchi.

Ok, ci provo.
Sapri.
Uhm... Sapri...
Ci troviamo in provincia di Salerno - per chi, giustamente, non lo sapesse -, al confine tra Campania e Basilicata, proprio sul mare, ma con le montagne (montagne di serie B, mica il Monviso che ora saluto al mattino andando al lavoro.) proprio a picco sulla spiaggia, a due passi.
Proprio ieri ho preso i biglietti per tornare lì dove ancora vive tutta la mia famiglia, dai genitori alle sorelle, passando per cugini, nonna (ne è rimasta solo una) e zii più o meno stretti.
Sapri è una cittadina di mare ed ha scorci spettacolari, da quel punto di vista, ma quando abitavo lì non l'ho mai vissuta come una località marittima, per cui la spiaggia non sarebbe uno dei luoghi in cui porterei un eventuale visitatore.
Certo, se ci andate in agosto è inevitabile, ma questa è un'altra storia.

A Sapri non ci si sveglia presto, o almeno IO non mi sveglio quasi mai presto, quando ci torno.
Si fa con calma, i ritmi sono rilassati, lenti.
La colazione si fa rigorosamente a casa, in pigiama, al tavolo di marmo della piccola cucina, con il caffè nelle tazzine colorate e le chiacchiere sommesse di mia madre che chiederà almeno 35 volte "Ma sei sicura di non volere una tazza di latte?", mentre già prepara la cena, probabilmente per il giorno dopo.
Se venite a trovarmi a Sapri, vi porterò a casa dei miei per la colazione, questo è certo.
Perché "la colazione" è un momento sociale che va dal risveglio ad un momento non meglio identificato che poi si trasforma improvvisamente in quello in cui si apparecchia la tavola per il pranzo.
In quel lasso di tempo, raramente sarete da soli e in silenzio.
Per quanto voi detestiate il genere umano parlante al mattino (è proprio il mio caso), quella è una componente imprescindibile della colazione.
Il campanello suonerà diverse volte e vedrete apparire i più disparati personaggi: la nonna di passaggio con le sue rivelazioni mistiche su Padre Pio che, in sogno, le fa dà consigli imprecando; la zia che è passata a comprare il pane e ne porta un po'; la vicina di casa che chiede un po' di zucchero e resta a raccontare la sua vita; la sorella con gatto di contorno che fa una seconda colazione prima di andare al lavoro... e così via.
E per quanto tu possa essere di pessimo umore, per quanto tu voglia solo bere un maledetto caffè in santa pace (rigorosamente in pigiama, anche questo è importante: a tavola, per qualunque pasto, si deve essere comodi.)... ti ritroverai, inspiegabilmente, a partecipare almeno ad uno degli assurdi e chiassosi discorsi che speravi di evitare.

Sopravvissuti a questo, è tutto in discesa.

Se siete insicuri, paranoici o soffrite di manie di persecuzione, il consiglio è quello di apparire sobri il più possibile, nell'abbigliamento e nella capigliatura, perché per le strade di Sapri TUTTI vi guarderanno neanche avessero uno scanner installato negli occhi.
Se è venerdì, si può andare al grande mercato "per fare un giro" tra i banchi e ridere dei soprannomi che i venditori affibbiano a qualsivoglia ragazza gli passi davanti, per attirare l'attenzione sulla propria merce.
Il giro, sappiatelo, si trasformerà in shopping sfrenato senza che ve ne rendiate neppure conto.
Perché i prezzi sono spesso ridicoli e gli articoli spesso interessanti.
Chi resiste, ha tutto il mio rispetto. E di certo non è una donna.

Sapri è piccola, ma per un turista ha piccoli tesori da scoprire.
C'è la passeggiata con panorama mozzafiato per arrivare al porto; c'è il centro storico, "la Marinella", fatto di vicoli che sembrano usciti direttamente da un film con Sofia Loren, dove le vecchie porte di legno sono sempre aperte e gli anziani portano le sedie per strada e passano il tempo lì, osservando tutto; c'è il lungomare, che si divide in "prima", "seconda", "panchine" e "campetti" che, in gergo saprese, rappresentano rispettivamente il marciapiedi che costeggia la strada, la passeggiata con ringhiera che dà sulla spiaggia, lo spazio pieno di aiuole, panchine e giochi per bimbi che sta nel mezzo e, infine, il campo da tennis.
C'è la villa comunale, un bel parchetto sotto casa dei miei, dove una statua di Carlo Pisacane (il vanto della città, insieme alla "Spigolatrice") troneggia fiera; c'è il minuscolo "anfiteatro" di Piazza San Giovanni; ci sono le rovine di una villa romana; c'è un'antica torre di vedetta; c'è il vecchio faro.
C'è il Buon Pastore, un piccolo castello (con tanto di torre) proprio alla fine della strada in cui si trova la casa dei miei, dove io andavo all'asilo. (E' gestito dalle suore, un tempo c'era la scuola materna al piano terra e una casa di riposo ai piani alti, poi hanno chiuso l'asilo, n.d.r.). Un posto bellissimo che, purtroppo, non sempre si può visitare.
Vi porterei a vedere tutto questo e lo faremmo rigorosamente a piedi, perché a Sapri, almeno in centro, non ci sarebbe affatto bisogno di un'auto, anche se è una cosa che i sapresi proprio non riescono a capire.

A pranzo si potrebbe optare per il ristorante del lido "Lazzarella", con terrazza sul mare, dove si può mangiare dell'ottimo pesce che piacerebbe anche a chi di solito non mangia pesce (ad esempio io), a prezzi onesti e con una vista decisamente bella, anche per chi non ama particolarmente i paesaggi marini (per esempio io).
A Sapri il clima è piuttosto mite, ma in inverno il vento non smette quasi mai di soffiare e spesso passano di lì delle simpatiche trombe d'aria che, puntualmente, distruggono molti alberi e si tengono per mano con l'alta marea che finisce per inondare buona parte del lungomare.
Sono cose prevedibilissime, che succedono da quando ho memoria, ma se si rimediasse non ci si potrebbe più lamentare, no?
I sapresi tendono a lamentarsi, molto e spesso.

Dopo pranzo non vi farei fare nulla.
E non perché io abbia poca fantasia, ma semplicemente perché dopo pranzo, a Sapri, NON SI FA nulla, non si può, è tutto chiuso, tutto morto, tutto deserto.
L'avevo detto che il ritmo è lento, no?
Allora si potrebbe approfittare per rilassarsi su una panchina in mezzo al verde, o in spiaggia, o a casa propria, come tutti.

A Sapri ci sono alberghi e campeggi, ma non saprei consigliarne uno piuttosto che un altro, perché non ne ho mai avuto bisogno, naturalmente.
Né conosco persone che ne abbiano usufruito.
Molti turisti (i più, quelli che affollano la città in estate) frequentano quei posti da generazioni ed hanno una casa in cui stare, o ne affittano una.
Gli alberghi sono per i turisti stranieri (tedeschi, per lo più) e i campeggi per quelli troppo numerosi per una casa (napoletani, soprattutto).

Al pomeriggio, in inverno, c'è un posto in cui non si può evitare di andare. (E Chiara-Lacrima lo sa bene. :) )
Si chiama Chocolatèra e si trova sul lungomare (lato strada, non lato mare).
E' un posto piccolissimo, con solo 3 tavolini, dove la musica in sottofondo è sempre dolce, pacata, poco invadente, ma imprescindibile.
Un posto in cui, come dice il nome, si può bere una buona cioccolata calda, un tè o una tisana, in tazze di fine porcellana, accompagnati da biscotti e cioccolatini artigianali di qualunque tipo.
E' un posto raccolto, con luci soffuse, intimo, con la porta a vetri da cui sbirciare la pioggia violenta (se a Sapri piove, lo fa sempre con violenza, non ci sono altri modi) godendosi il tepore di un momento rilassato.
Un bel posto, semplice e senza pretese.
Si possono anche acquistare i prodotti che vengono serviti ed intavolare discorsi interessanti con il proprietario.
(Proprietario che possiede anche la gelateria proprio lì di fronte, che quest'anno ha vinto un premio come miglior gelateria d'Italia, tra l'altro).

Se è inverno e magari Dicembre, vi porterò al corso Garibaldi, chiuso al traffico tutti i pomeriggi in occasione delle festività natalizie, dove ci sarà un piccolo evento quasi ogni giorno.
Potrebbero essere i mercatini di Natale, le caldarroste ed i pop corn, i cori natalizi, l'animazione per i bambini, le aiutanti di Babbo Natale che distribuiscono caramelle, un concerto (e probabilmente ci sarà mia zia a cantare, tra l'altro), i negozi aperti fino a notte e così via.
In realtà non faremmo altro che passeggiare su e giù per quella strada, semplicemente godendoci l'atmosfera ed il casino, con un bicchiere di vin brulè tra le mani (probabilente gratis).
Ma vi assicuro che ve ne ricordereste a lungo.

Se è estate, si potrebbe andare agli stands dei libri in fondo al lungomare, a cercare bei titoli tra le occasioni, oppure alla nuovissima fiera del fumetto (io non ho avuto occasione di andarci, ma mia sorella me ne ha parlato bene), oppure ad una delle 3 (e dico TRE, una per ogni mese estivo) feste di paese (San Vito, San Francesco e San Giovanni), a guardare le bancarelle della fiera, deridere l'improbabile cantante anni '80 (o sanremese) ingaggiato per l'occasione e, soprattutto, ad aspettare i fuochi d'artificio col naso all'insù.
A Sapri ci saranno fuochi d'artificio più spesso di quanto si possa immaginare, quasi sempre legati ad eventi religiosi.

Arrivata la sera, c'è un solo posto in cui non posso fare a meno di andare, quando sono lì: lo Scidron, il pub in cui ho praticamente passato l'intera adolescenza (e mica a bere, ero povera!).
E' un posto semplice, in penombra perenne, con un proprietario sempre sorridente (nonché mio ex datore di lavoro) e buonissimi panini fatti in casa con ottimi ingredienti (lavoravo lì ed ho potuto constatarlo di persona).
I panini hanno nomi di località canadesi, ma non ho mai chiesto il perché.
Ad ogni modo, la mia classica ordinazione prevede un TORONTO, ossia hamburger, fontina, lattuga, patatine, maionese, ketchup. Con aggiunta di cipolla e/o bacon, a seconda dei gusti.
Panino che, anni fa, è stato modificato (hanno tolto il pomodoro ed aggiunto le patatine) perché io e le mie amiche ogni sabato sera lo chiedevamo nella variante che ora è diventata la ricetta ufficiale.
Just sayin. ;)
Per quanto riguarda le birre, si va sul sicuro, in quanto il proprietario è un appassionato e ci tiene a servire roba di qualità.
Quindi, chiedete e vi sarà dato.
Se si va allo Scidron, non pensate di mangiare ed andar via.
NO.
Qualunque pasto, a Sapri, prevede che si resti al tavolo BEN OLTRE l'ultimo boccone.
A dire cazzate o a deprimersi (ai tempi del liceo, era più probabile la seconda), a scrivere sulle tovagliette di carta e strappare il sottobicchiere, a pensare e ripensare se prendere o meno il dessert (di solito no, perché si potrebbe fare un salto, DI NUOVO, alla Chocolatèra proprio lì accanto.).

Per digerire, i sapresi camminano.
Camminano ore ed ore, ovviamente al lungomare.
E' il tipico "struscio" (che lì chiamano, invece, "vasche"), nulla di più.
E di solito comprende anche il fermarsi decine di volte proprio al centro della passeggiata, a parlare con un vecchio amico spuntato dal passato remoto, salutarsi diecimila volte e poi restare ancora bloccati lì perché, nel frattempo, ne arriverà un altro e così via.
Quando si riesce a liberarsi, se il vento non è troppo gelido, ci si può sedere su una delle scomodissime (e spesso rotte) panchine presenti, a sparlare dell'abbigliamento improbabile delle ragazzine in tiro nemmeno dovessero andare in discoteca di lì a un attimo.
Solitamente la cosa va avanti per molto, così che a mezzanotte si possa fare un salto in "cornetteria" (poi diventata "yogurteria") per una brioche appena sfornata, un waffle o un frozen yogurt, a scelta.
Sì, Sapri è un posto in cui si ingrassa per forza, perché ruota tutto attorno al cibo.

POSTILLA:
Esistono locali in cui ci si può concedere l'aperitivo e sbronzarsi ad ore tarde, non fraintendetemi.
Ma il punto è che, quando vivevo lì, non avevo queste abitudini.
Conosco i posti per sentito dire, tramite i racconti di mia sorella, soprattutto.
Io e i miei amici eravamo dei grungettoni disadattati (o almeno lo speravamo) che leggevano poesie in stazione e si facevano seghe mentali sull'universo seduti sul pavimento, per cui non faccio esattamente testo, in quel senso.
Mi sono trasferita a Roma ed ho scoperto che mi piaceva andare a ballare in certi locali, che l'happy hour può sostituire la cena e tante altre cose.
Ma Sapri l'ho sempre vissuto come un posto semplice, piccolo (anche se così piccolo non è, in fondo), senza grosse attrattive.
Ancora oggi, quando torno, faccio esattamente le stesse cose e ne approfitto per stare tranquilla, per rallentare, per concedermi il lusso di fare nulla.
Non per niente, quando abitavo lì ero una delle più grandi frequentatrici di questo forum... non avevo proprio altro da fare, scrivevo e basta, che fossero romanzetti o posts qui.
Ma, in fondo, cosa c'è di meglio che far niente (o quasi), quando si è in vacanza?

Insomma, se volete, vi ci porto volentieri! ;)

Mi si è stretto il cuore: per il tavolo di marmo, per la Chocolatera, per lo Scidron (dove una tipa ti aveva attaccato un bottone sul fatto che a nessun personaggio potevano accadere tante sfighe come a quelli di RaiN... e noi l'avevamo guardata inorridite), per le poesie in stazione. Grazie per questa risposta bellissima, Ve, spero di riuscire a ricambiare "portandoti" a Cagliari. =)
view post Posted: 8/11/2013, 14:36 A COSA STATE PENSANDO? (REMAKE) - TOTALLY FREE
CITAZIONE (-gAbRy- @ 8/11/2013, 13:25) 
CITAZIONE (Lacrima @ 4/11/2013, 19:41) 
La provo anch'io. Per la mia terra, dove c'è radioattività nel miele e nell'acqua, dove se sei troppo vicino a una delle basi militari più grandi - ed è facile che sia così, perché il 60 % delle basi italiane sono nella mia piccola isola - ecco in quel caso un tumore te lo prendi al 60, 70, fino all'80 %. La provo anch'io, quando l'attenzione al telegiornale per queste vicende italiane è vergognosa e selettiva: per un periodo situazioni del genere esistono a Taranto e solo a Taranto, poi più nulla; per un altro periodo nella tua terra bellissima, che è anche quella di mia madre, e tra poco già si sa sarà più nulla; per la mia terra nei telegiornali invece spazio non se ne trova ancora neanche per quel periodo di tempo minimo, voyeuristico e parziale, perché da me i mandanti non sono né degli industriali con cui lo Stato è colluso, né una mafia infame con cui lo Stato è colluso; nel mio caso è proprio lo Stato il mandante, lo Stato che solo pochi mesi fa, dopo le prime inchieste, dopo le audizioni parlamentari, dopo i rinvii a giudizio per disastro ambientale e strage, ecco solo pochi mesi fa nella rappresentanza di questo governo ha detto che i poligoni dove è dimostrato che s'è usato fosforo bianco, e altre belle cose, devono restare aperti, perché sono "siti strategici", perché "non è dimostrato nessun danno".
La tua rabbia è la mia rabbia, gabry, e almeno in questo voglio consolarmi.

Sì, Chiara, conosco da anni anche la situazione giù in Puglia ed è avvilente. Avvilente il fatto che non veda da nessuna parte una via d'uscita, se non nell'allontanarsi dai propri luoghi d'origine. Perché quando sei più piccolo vuoi scappare, vuoi viaggiare, vuoi allontanarti da ciò che conosci. Poi cresci, giri, guardi, osservi e ti rendi conto che hai un legame che non conoscevi, quello con la propria terra, le proprie tradizioni, i propri sapori, i propri odori e, improvvisamente, scopri che anche tu hai delle "radici". Almeno questo è stato il mio percorso di vita finora. Ho d'improvviso preso ad amare la mia città, continuando a criticarla, continuando a combattere nel mio piccolo ciò che non andava, quasi nell'utopistica speranza di dare un contributo affinché potesse cambiare qualcosa. Abbracci discorsi eroici sul restare e combattere, anziché scappare e abbandonare la tua terra, ci credi, ti arrabbi, manifesti, scrivi, denunci. E poi un giorno leggi sul giornale le dichiarazioni del pentito mostrate come una novità, una scoperta, un oracolo vivente, dopo anni e anni che le Istituzioni sapevano, ma non hanno mosso un dito. E sei lì in quella manifestazione e improvvisamente capisci che sei una pedina nelle loro mani, perché TI STANNO facendo manifestare ora e solo ora, perché intanto l'incasso c'è stato con lo sversamento. Adesso l'incasso deve avvenire con la bonifica e manifestare serve proprio ad autosensibilizzarci e ad autoconvincerci che finalmente lo Stato è arrivato a salvarci.

La soluzione per gli anni che ho davanti a me non è restare, ma scappare. Perché chi resta non è un eroe, ma un martire.

Vero e doloroso.
mi sarebbe piaciuto se avessi potuto dire "conosco da anni anche la situazione in Sardegna, ed è avvilente". =)
view post Posted: 4/11/2013, 19:41 A COSA STATE PENSANDO? (REMAKE) - TOTALLY FREE
CITAZIONE (-gAbRy- @ 3/11/2013, 22:48) 
Vorrei che coloro i quali siano nelle condizioni di fare qualcosa per la mia terra, provassero questa sensazione per un'ora, la sensazione di chi sa di avere il 90% delle probabilità in più rispetto ad una persona di un'altra città, di ammalarsi di cancro. Questa sensazione di paralisi totale di ogni muscolo del corpo, questo senso di premorte, questa merda di rabbia che non sai dove incanalare e che ti fa implodere. Il silenzio in famiglia quando al telegiornale parlano delle percentuali di morte nella nostra terra. La nausea nell'addentare una mela che sicuramente è avvelenata.
L'impotenza di un genitore nel crescere il proprio figlio nei veleni.
Le catene di un giovane che vorrebbe scappare via, ma non trova lavoro.
La paura.
La rabbia.
La paura.

La provo anch'io. Per la mia terra, dove c'è radioattività nel miele e nell'acqua, dove se sei troppo vicino a una delle basi militari più grandi - ed è facile che sia così, perché il 60 % delle basi italiane sono nella mia piccola isola - ecco in quel caso un tumore te lo prendi al 60, 70, fino all'80 %. La provo anch'io, quando l'attenzione al telegiornale per queste vicende italiane è vergognosa e selettiva: per un periodo situazioni del genere esistono a Taranto e solo a Taranto, poi più nulla; per un altro periodo nella tua terra bellissima, che è anche quella di mia madre, e tra poco già si sa sarà più nulla; per la mia terra nei telegiornali invece spazio non se ne trova ancora neanche per quel periodo di tempo minimo, voyeuristico e parziale, perché da me i mandanti non sono né degli industriali con cui lo Stato è colluso, né una mafia infame con cui lo Stato è colluso; nel mio caso è proprio lo Stato il mandante, lo Stato che solo pochi mesi fa, dopo le prime inchieste, dopo le audizioni parlamentari, dopo i rinvii a giudizio per disastro ambientale e strage, ecco solo pochi mesi fa nella rappresentanza di questo governo ha detto che i poligoni dove è dimostrato che s'è usato fosforo bianco, e altre belle cose, devono restare aperti, perché sono "siti strategici", perché "non è dimostrato nessun danno".
La tua rabbia è la mia rabbia, gabry, e almeno in questo voglio consolarmi.
view post Posted: 17/10/2013, 15:50 Ricette da fuorisede (e non..) - TOTALLY FREE
CITAZIONE (l.i.s. @ 16/10/2013, 14:39) 
essendo in scozia mi sono data alla cucina locale cercando di imparare quanti più piatti possibili (mi sono anche comprata un libro di ricette in inglese al negozio dell'usato per una sterlina).
vi risparmio l'haggis, anche perchè non credo che abbiate nel vostro frigo interiora di pecora ma vi delizierò con:
APPLE CRUMBLE

io vado matta per le torte di mele e secondo me questa le batte tutte. tra l'altro è facilissima da fare.

Ingredienti per sei persone
6 mele Granny Smith sbucciate e fatte a dadini non troppo piccoli
250g zucchero semolato
200g farina 00
120g burro
1 stecca di cinnamon (non mi viene la traduzione italiana e non ho voglia di aprire wordreference)

Allora, fate una dadolata con le mele, mettete 3/4 dello zucchero in una padella e cuocete col coperchio a fuoco basso per circa 30 minuti. le mele devono essere morbide ma non una poltiglia schifosa. fate attenzione a non bruciare le mele a inizio cottura: giratele ogni tanto.
Quando è pronto versate le mele sul fondo della pirofila che metterete successivamente in forno e lasciatele raffreddare da qualche parte.
Nel frattempo accendete il forno a 150.
Prendete la farina, lo zucchero rimanente e il burro e con le mani fate un impasto stile pane sbriciolato (breadcrumb, che cavolo, ho la ricetta in inglese e non mi vengono le parole in italiano.) Coprite le mele con l'impasto senza schiacciarle e mettete in forno per 30 minuti fino a quando non diventa bello colorato (non bruciato) e croccante.

Importante: va servito CALDO. e per la morte sua affogatelo con del gelato o la crema pasticcera (o entrambi)

Martina se leggi: questa è la ricetta perfetta per te che ami le mele ma ti fa senso se ti scrocchiano nei denti perchè le mele qui sono morbide.

alla prossima ricetta, magari flapjack, magari brownies. chissà!

brownies, donna meravigliosa *_*
Tra l'altro, ai crumble voleva iniziarmi mia sorella quest'estate: a Gibilterra faceva un cazzo di freddo anche a luglio e in quei supermercati inglesi completamente fuori luogo a un cm dalla Spagna lei è riuscita a comprare il RABARBARO, che io non sapevo neanche che faccia avesse, e ci ha fatto il crumble annaffiato nel gelato. Ergo: è destino. Farò la tua ricetta e ti vorrò ancora più bene.

Io vi dico che, da quando l'altro giorno ho visto questo, ho iniziato a desiderare per la prima volta nella vita che l'autunno-inverno duri un po', perché voglio cucinarli TUTTI: http://vvidget.tumblr.com/post/63872349694...-brownie-cookie
view post Posted: 7/10/2013, 16:25 Grey's Anatomy - CINEMA/LIBRI/TELEVISIONE
CITAZIONE (l.i.s. @ 2/10/2013, 13:43) 
madò, quanto odio la nuova fidanzata di Karev: si bulla ogni tre secondi che dormiva in macchina e non ha una famiglia. Izzy oltre a questo si è presa pure il cancro sul 90% del corpo, quindi devi stare solo zitta che non puoi competere. Tutti gli interns se muoiono insieme mano nella mano cercando di salvare le persone dalle macerie mi fanno solo che un piacere

Dai tempo a Shonda. Non ci credo che non le dà almeno una malattia terminale: è pur sempre la fidanzata di Karev.
view post Posted: 3/10/2013, 12:10 PAGINA FACEBOOK - FREE
Anch'io sono contraria, per tutti i motivi già menzionati da altri:
1) anche nel caso in cui Ilaria non mostrasse interesse a risponderti, lei ha messo su questo forum nel 2001, ha messo dei soldi nel progetto per mandarlo avanti, ci ha speso anni e tempo ed energie; se ci dev'essere una pagina ufficiale del forum, la può fare lei.
2) da utente storica, se anche Ilaria si dicesse d'accordo e ci chiedesse un parere, io direi di no. Perché, come è stato già detto, se lo scopo è parlare di Kurt ci sono ormai altre piattaforme e altri mezzi per discuterne - i forum sono figli degli anni '90 e se non attraggono sensibilmente nuovi iscritti è perché la comunicazione è cambiata - se invece lo scopo è avere un duplicato di questo posto virtuale non lo vorrei perché mi sentirei nuda.
3) se mai la si facesse, penso che qualche mia nottata sarebbe spesa nel cancellare la maggior parte dei miei post, e non so se sarei l'unica.
view post Posted: 2/10/2013, 12:36 Grey's Anatomy - CINEMA/LIBRI/TELEVISIONE
Anch'io dico buuuu. Per me, oltre a Callie, si salva anche Jackson che manda a cagare Kepner e tiene testa alla mamma come un essere umano sano. Per il resto, il chief per coerenza doveva morire, così come per coerenza i nuovi interns non dovevano diventare grandi amici: insomma, NON E' VERO che i tuoi colleghi devono necessariamente diventare la tua famiglia elettiva. Ok, è capitato alla prima generazione, ma ora BASTA! Eniuei, per Brooks un po' mi dispiace.. e confesso che Meredith che dice I'm family per le orecchie del chief redivivo mi ha emozionato un po'. Ah: abbasso Arizona e abbasso anche la nuova fidanzata di Karev, che dopo un'intera serie di semidecenza apre questa decima con picchi di scemenza da quattordicenne.
Shonda, buuu.
view post Posted: 28/9/2013, 12:34 SPEZZONI DI CANZONI - MUSICA
Vivo en un mundo perdido que no lo consigo
por mas que me aplico no encuentro el camino
y serà mi egoismo, serà mi destino,
pero no encuentro el sentido, no encuentro el sentido.

y es el terror que baja mi cuerpo
que me oscurece y se mete por dentro
que se restriega y siempre jodiendo, siempre doliendo.

Y siempre la misma canciòn, siempre la misma canciòn,
sin soluciòn, siempre la misma canciòn,
siempre siempre sin soluciòn, sin soluciòn.
view post Posted: 18/9/2013, 11:21 LA FRASE, IL PENSIERO DEL GIORNO - FREE
"Vorrei che i miei scritti - tutti - fossero ponti. Vorrei che su quei ponti fosse concessa la danza. Vorrei che la danza fosse la premessa."

Margherita Ferrari, 23-5-2013, da Diventare Pontefici (www.margheritaferrari.com/2013/05/diventare-pontefici.html).
view post Posted: 18/9/2013, 11:17 Bad things coming, we're safe - TOTALLY FREE
Mi rendo conto che nel mio elenco delle possibili reazioni sembrava esserci una gerarchia dalla migliore alla peggiore. Non è voluto: io per prima so di aver avuto bisogno sia dell'amica che ascolta, accoglie, approfondisce sia di quella che sdrammatizza, mi versa da bere e mi porta a ballare. Anzi, le amicizie che ho scelto a Roma sono essenzialmente tutte di questo secondo tipo ed è stata una scelta voluta, perché nella mia prima vita ne avevo conosciute solo del primo tipo e, in quel momento, sentivo di volere altro. L'altro aspetto che non so se fosse chiaro era che avevo in mente dolori "seri" e non tragedie autocreate.
Ciò detto, se si parla di giusto o meno giusto, l'unica cosa che mi delude è la fuga tout court; perché, come dicevano Gabry e Fra, è verissimo che c'è chi è sprovvisto dei mezzi emotivi per mostrare empatia in certi modi, ma anche quella persona può esserci in altri modi a lei più consoni: magari sdrammatizzando, appunto, tornando alla dicotomia semplificante di cui sopra. Se ti limiti a voltarti dall'altra parte e te ne vai, non te ne farò una colpa, ma nemmeno riuscirò più a considerarti un grande amico.
(OT: questo rientra nel discorso del "saper voler bene" che meriterebbe un topic a parte. Essenzialmente, mi riferisco all'illuminazione che mi ha colta quando ho capito che c'erano persone che ti volevano bene, eccome, mica se ne sbattevano; solo che il loro saper voler bene era limitato. Quanta liberazione nel sapere che quelle persone non erano cattive, né intenzionalmente manchevoli nei miei confronti, ma che la loro manchevolezza nei miei confronti era pur sempre reale e da considerare! Fine OT.)
Maaa in tutto ciò il topic era nato da una riflessione su me medesima, sul mutamento del mio modo di esserci quando a qualcuno vicino a me capita qualcosa di brutto davvero. E, leggendovi, ho pensato che in realtà io non sono cambiata un granché; sono cambiate le mie relazioni. Perché quando le persone che conosco in maniera più intima soffrono, io sono ancora, inevitabilmente, quella che ascolta e analizza e ti aiuta a riflettere. Il punto è che, rispetto all'adolescenza, la mia quotidianità adesso è popolata anche di persone cui voglio bene ma che non conosco con la visceralità delle amicizie di lunga data. Ecco, nei confronti di quelle persone mi ritrovo in un'imbarazzante terra di mezzo, in cui il mio intento spontaneo è di prestarmi all'ascolto, ma il mio riserbo - molto sardo ora che ci penso - mi impedisce di chiederti alcunché. Indi, cucino biscotti al cioccolato per te, ti abbraccio e ti offro da bere.
Non so se si comprende.
view post Posted: 18/9/2013, 00:18 il vostro harem - TOTALLY FREE
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Perché nessuno mi ha mai detto che Clint Eastwood ha un figlio?
Buonanotte, ragazze.
view post Posted: 17/9/2013, 20:45 *...NoW We'Re PLaYiN'...* - MUSICA
All the girls whose hearts have been broken
See them trade on your shadow today
All the girls whose hearts have been stolen
Now grow flowers where you once layed

Oh the amplitude of the heartbrake
is overestimated it seems
buried in love and lonely as shade
your old tin box is restin' in peace

All the girls, all the pretty girls
they don't care anymore, they don't feel the same
Now and then they speak your name
Reminded of you by some old refrain
All the girls whose hearts have been broken
We don't cry for you no more

Oh the magnitude of the earthquake
was overestimated it seems

There's a man in the magnonimous shade
getting old, but the tin box is restin' in peace

All the girls, all the beautiful girls
Lighthearted and light, they've not suffered in vain
Look at you: isn't it a shame?
Little dust in the hallway,
broken tambourine,
night is through
and the guests are gone
leaving you all alone in the garden
Life went on and the girls moved on
Some dust in the hallway
who cares, after all?

All the girls whose hearts have been broken
We we'll cry for you no more
.
view post Posted: 17/9/2013, 12:36 *...NoW We'Re PLaYiN'...* - MUSICA
CITAZIONE (dea musica @ 16/9/2013, 15:42) 
Preghiera in Gennaio.. Mi metto sempre a piangere quando la ascolto.
Ma tu, Lacrima, ci credi al Paradiso?

No, ma credo che se esistesse accoglierebbe i suicidi e lo farebbe così.
view post Posted: 14/9/2013, 11:19 Tripadvisor dei miei calzari. - TOTALLY FREE
In molti siamo finiti ad abitare a Bologna, a Roma, eppure sono sicura che ciascuno descriverebbe il posto dove vive, e le cose degne da vedere se lo si visitasse, in modi diversi dall'altro. Ancora di più, però, i posti dove siamo nati compongono una mappa variopintissima dell'Italia, con punte in un sacco di regioni. La mia domanda è, allora: se doveste portate uno di noi in giro per la vostra città, che cosa gli fareste fare? Una giornata completa, dalla colazione all'eventuale sbronza notturna! M'interessano le cose da vedere, i cibi da mangiare, i locali dove uscire..
Parlare di Bologna, Roma et similia va bene, naturalmente, ma confesso che la cosa che più m'interessa sarebbe se ciascuno parlasse del posto dov'è nato e cresciuto. Alla fine, per quanto a lungo e fortemente proviamo a scappare, c'è sempre un paesaggio interiore che ci portiamo dentro e ci è noto in modi molto intimi. Portare un altro a passeggio in quei luoghi, se per lui sono ignoti, può riservare sorprese ad entrambi.
Se vi va, raccontate un po'!
view post Posted: 14/9/2013, 11:09 Bad things coming, we're safe - TOTALLY FREE
Pensavo al fatto che molti di noi, durante l'adolescenza, hanno coltivato una certa familiarità con la tragggedia. Alcuni più fondatamente di altri, certo, però credo che la maggior parte di noi non si sarebbe detta estranea a un certo tipo di profonda tristezza (ascoltavamo i Nirvana, insomma, eccheccazzo).
Poi, grazie a dio, si cresce; alcune delle cose brutte realmente accadute si sono diluite nel tempo, in altri casi abbiamo semplicemente imparato a reagire meglio, in altri casi ancora abbiamo chiuso tutto nel dimenticatoio. Ci saranno certamente altri casi e altre reazioni; sto solo facendo un sunto esemplificativo.
Quel che mi è venuto da chiedermi è: quando qualcosa di molto brutto capita a qualcuno attorno a voi, adesso, come reagite?

Che i lutti, le malattie, le cose gravi insomma, siano trattate un po' come un tabù culturale nella nostra società è cosa nota che non invento io. E' una realtà che constato, peraltro, in alcune delle persone che mi circondano: persone che non è che siano cattive o disinteressate, semplicemente sembrano completamente sprovviste dei mezzi per relazionarsi al prossimo quando questo prossimo è in uno stato di reale sofferenza. Non è necessariamente che, allora, se ne sbattano. Magari sono quegli amici che riescono comunque a farti ridere, che ti portano a bere, che ti distraggono; quel che con loro sai, però, è che se avessi bisogno di parlare, di approfondire le ragioni del tuo dolore e le dinamiche della sua guarigione, quelle persone si troverebbero a disagio, in estremo imbarazzo.
Quando ero più piccola - quando vantavo quella familiarità con la tragedia di cui sopra - mi vantavo parallelamente di non aver paura di discutere il dolore. Era vero, e ascoltare, sviscerare, accogliere mi riusciva facile e non turbava la mia serenità. Non è una capacità che ho perso, però mi rendo conto che impercettibilmente mi sono portata anch'io nel terreno in cui è più facile cucinare biscotti e cambiare argomento piuttosto che ascoltare ed accogliere, con la serenità di sapere che, ehi, qui non si parla di te; si parla dell'altro, quindi stai zitto e ascolta. Quando mi accorgo di questa tendenza cerco di combatterla, ma l'ascolto non mi esce più naturale come quando, per dirla così, nel dolore mi ci sentivo a casa.

E voi, come siete in queste situazioni? Sapete ascoltare con serenità? Sapete aiutare a scavare, se l'altro mostra di averne bisogno? O fate tanti biscotti e offrite tanto vino e un abbraccio forte? Oppure scappate?

Topic pesaaaaante, lo so, ma è settembre. Se vi va, ditemi voi!
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